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Secondo la leggenda i Re di Roma furono sette, ma è storicamente accertato che i primi Re di Roma furono due, il famoso Romolo e il meno conosciuto Tito Tazio, che regnarono insieme per i primi cinque anni, fino cioè alla morte di Tazio stesso. Sotto l’asfalto stranamente senza buche c’è infatti la tomba dell’ottavo Re di Roma. Nel quartiere Aventino, precisamente a Piazza Giunone Regina, c’è un incrocio anonimo, che nasconde una verità storica che in pochi conoscono. Io sono Romano e Trasteverino, ma a questo detto preferisco quello che dice ” Pe esse Romano non basta nascece a Roma, te o devi da guadagnà”Į allora andiamocelo a guadagnare con la prima storia. I gradini in realtà sono tre, e sono quelli del carcere di Regina Coeli. Voglio iniziare con un detto romano, “A via de la Lungara ce sta ‘n gradino chi nun salisce quelo nun è romano, nun è romano e né trasteverino”, un detto che non mi è mai piaciuto. Molte le avrete già sentite, altre no, spero comunque possano farvi capire come era la ragazza di cui sono nato innamorato. Saranno storie, leggende, chiacchere, che spazieranno nei secoli, senza una logica, accavallandosi in maniera casuale, forse, come Roma stessa. Ma di preciso cosa vi andrò a raccontare?… Ma torniamo a noi senza polemizzare, cosa di cui vi assicuro sono il re indiscusso.Į’ in questo breve spazio di tempo, nel cuore della notte, che esco per raccontare Roma.Į questo è il primo capitolo di una serie che ogni tanto farà la sua comparsa su questo blog. Oggi è praticamente impossibile assaporare un pò della magia dell’Urbe, tra traffico, code, manifestazioni, flotte di turisti e divieti di sicurezza.Įppure, se qualcuno ha poca voglia di dormire, c’e’ un momento in cui, leggermente, prestando attenzione, si può sentire un po’ del fascino della Città dei Cesari e dei Papi.ĭi notte, tra le due e l’alba dei giorni feriali, Roma lascia cadere gli stracci di cui la costringono a vestirsi durante il giorno, per mostrare la sua bellezza antica, moderna, eterna.Ĭerto su questo corpo statuario qualche lembo di stoffa rovinata rimane, magari sulle spalle, come ad esempio le macchine della polizia, le camionette dell’esercito, le triple transenne davanti ad ogni monumento storico, per ricordarci che dagli anni ’80 ad oggi abbiamo fatto passi da gigante sulla via del progresso e del viver felici. Preferisco quindi raccontarvela a modo mio, come l’hanno raccontata a me molte persone, molti libri, molti film e molta vita. Non voglio star qui a spiegare cosa è per me Roma, sarebbe un argomento lungo e “scontroso”. Prima o poi doveva succedere…parlare di Roma. Una ragazza bellissima, di cui sono nato innamorato, deturpata e sfigurata da un male che la divora dal di dentro, ma che nonostante tutto continuo dolorosamente ad amare.